Sono passati quasi 8 mesi dalla tempesta Vaia e diciamocelo, tra sbalzi di temperatura, gelo e nevicate primaverili le abbiamo viste tutte.
Dopo aver atteso tanto a lungo lo sciogliersi della neve, è giunta l’ora di affrontare i lavori. Lavori che dureranno più o meno tempo, in base a come ci si organizza.

Qui a San Cassiano in Badia abbiamo fatto così:

Albert, il nostro capo quartiere e proprietario di un terreno boschivo che ha subito grandi danni a causa della tempesta, a fine novembre ha convocato tutti i proprietari di bosco abbattuto nelle vicinanze e un membro della forestale.
Alla riunione, il forestale ha dato qualche informazione riguardo alla situazione e ha risposto ad alcune domande, io ho presentato alcune foto e video delle nostre aree colpite e Albert ha presentato una proposta elaborata da Matteo, un tagliaboschi locale che in collaborazione con un’altra ditta si sarebbe preso l’impegno di rimettere a posto la zona boschiva del Piz La Villa. Matteo avrebbe organizzato il tutto preoccupandosi anche della rimozione del legname e della sua destinazione una volta raccolto.

L’accordo prevedeva che la ditta avrebbe svolto il servizio a 35€ a m3 netti con due possibili soluzioni per il legno:
1) raccogliere il legname e lasciarlo a bordo strada. Il proprietario stesso avrebbe dunque dovuto provvedere alla rimozione.
2) vendere il legname alla ditta responsabile del lavoro a 25€ a m3 per il legno buono, 5€ a m3 per legno da cassette e 0€ se la legna fosse stata solo buona da ardere.

Diversi proprietari si sono dimostrati entusiasti della proposta, perché è un metodo semplice per potersi sbarazzare facilmente del problema, andando a zero con le spese. Forse.
Io stessa considero la soluzione efficace, sperando che le tasse da pagare per la prestazione lavorativa della ditta non facciano diventare questa soluzione troppo onerosa, dato che:
1) il prezzo d’acquisto dipende dalla qualità del legname.
2) i lavori non sono ancora iniziati e l’estate si avvicina.
3) più si avvicina il caldo e maggiore è la possibilità che lo scarafaggio della corteccia attacchi gli alberi e renda tutto il materiale a terra, legna da ardere.

È un gran lavoro e sicuramente il dire è più facile del fare.
A mio avviso la soluzione sarebbe ottima se venissero coinvolte un maggior numero di ditte e ognuna di queste ditte, sotto alla guida e coordinazione di Matteo agisse contemporaneamente, aiutandosi a vicenda e distribuendosi nei vari settori colpiti dell’area in questione. Più persone contribuiscono all’azione più veloci si diventa.

È importante agire coordinati e in modo strategico evitando di mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda, ma allo stesso tempo cercando di assecondare il lavoro di tutti in modo da finire al più presto possibile e potersi spostare in altre zone in cui c’è tanto lavoro da fare.
Sarebbe necessario garantire determinate tempistiche, e una data certa di inizio lavori, tenendo conto dei fattori traffico stradale, strettoie e punti in cui la strada è ceduta, dove iniziare, come procedere in modo da mettere a posto più zone contemporaneamente, sentieri e traffico turistico estivo, ect.

Speriamo che i lavori inizino al più presto e che seguano un piano strutturato per ripulire i boschi entro la stagione estiva.

Nel frattempo io e Reinhold ci siamo permessi di elaborare un piano B per far si che il legname non debba svalutarsi così atrocemente.
Reinhold è il primo artigiano ad accettare la mia sfida per creare qualcosa di positivo da tutta questa burrascosa situazione. L’idea è molto semplice: con l’acquisto di un prodotto finito in legno di abete sarà possibile sostenere direttamente i lavori di risanamento dei boschi. Come?
Gli artigiani che aderiscono alla causa “Dolomitree – save the woods” si impegnano ad acquistare il legname “a terra” al prezzo di mercato antecedente al disastro, direttamente dai contadini e proprietari che hanno subito grandi perdite, sostenendo così i costi di ripristino dei boschi.

Il prodotto che Reinhold realizzerà per voi con il legname caduto al Piz La Villa, sarà un bellissimo letto in legno d’abete e porterá il riconoscimento Dolomitree, con la garanzia che il legname utilizzato è quello caduto durante la tempesta vaia. Ovviamente i tempi di produzione rispecchierebbero quelli dei lavori e delle tempistiche necessarie per l’elaborazione del legno.